Disturbi del comportamento alimentare: cosa fare

Il cibo ha un ruolo importante nella nostra vita. E’ la necessaria fonte di nutrimento, con la quale, sin da piccoli, si instaura una personale e profonda relazione.

Il cibo come relazione

Fortunatamente il più delle volta si tratta di una relazione sana, ma per diverse cause, spesso legate a difficoltà nei rapporti tra genitori e figli che si riflettono sulle abitudini alimentari, può diventare malata.

Se mangiare bene significa rispettare se stessi, essere troppo attenti al tipo di alimentazione è sintomo di paura e rappresenta una forma di difesa. Mangiare tanto e male indica un problema di relazione con se stessi e con gli altri, e può sfociare in un Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA).

I DCA sono ormai considerati a tutti gli effetti delle patologie psichiatriche, purtroppo ancora oggi di difficile anamnesi perché si manifestano soprattutto tra le ragazze e i ragazzi in età adolescenziale, in forme inizialmente meno gravi, invisibili agli occhi della famiglia, per poi peggiorare con il passare del tempo e conclamarsi in un vero e proprio Disturbo del Comportamento Alimentare.

 

I disturbi

Anoressia, Bulimia Nervosa e Binge Eating Disorder (BED) sono le principali forme di DCA, che possono essere anche interscambiabili tra loro nelle fasi diverse della malattia che l’adolescente attraversa e che, se non si interviene in tempo, si porterà fino all’età adulta con conseguenze importanti sia dal punto di vista fisico che mentale.

Solitamente questi disturbi iniziano dopo un periodo di dieta, sono polarizzate sull’idea del cibo, del peso e dell’aspetto fisico, spesso alle prese con ansia, depressione, ossessioni e il bisogno di essere perfetti. Il cibo quindi viene considerato non più come un “bisogno” necessario per vivere, ma come una pulsione o “desiderio” di consumare, sul quale poi prevale una totale mancanza di controllo.

Chiedere aiuto è fondamentale

Chiedere aiuto è il passo più difficile, chi soffre dei DCA fatica a rendersene conto e ad affrontarli. La rete di amici e familiare è fondamentale per essere sostenuti e accompagnati all’unica decisione giusta da prendere: FARSI AIUTARE.

Qualche tempo fa abbiamo affrontato questa problematica insieme a una nostra paziente di cui riportiamo l’intera testimonianza:

 

Visti i continui solleciti da parte di amici e familiari preoccupati per il repentino dimagrimento ho deciso di prendere appuntamento da ZeroCalorie a Bologna per un controllo. La Dottoressa Sabrina mi aveva già seguito anni prima, quindi avevo piacere di sentire un parere da un volto conosciuto e con cui avevo già fatto un percorso. Ho deciso di continuare alla luce della mia problematica nonostante i dubbi a iniziare poi il percorso, affidandomi alla Dottoressa. Sono rimasta molto soddisfatta del “rapporto” di comprensione e di compromesso che ho trovato in ZeroCalorie, mi ha insegnato un modo diverso di vedere la nutrizione, mi ha aperto un mondo di ricette sane e gustose. Con la Dottoressa Sabrina abbiamo scelto le direzioni in cui andare, anche a livello nutrizionale e questo mi ha fatto sentire ascoltata e mi ha fatta rendere conto del mio percorso di guarigione. Sono fermamente convinta che le ragazze e i ragazzi che purtroppo sono entrati in una malattia analoga alla mia abbiano bisogno anche di un supporto nutrizionale oltre a quello psicologico, perché spesso come nel mio caso si entra in complessi mentali così forti che si dimentica come si mangiava prima o in generale cosa significa nutrirsi. Detto ciò sono veramente felice dei frutti del mio percorso con la Dott. Sabrina  e sollecito chiunque con problemi alimentari a farsi aiutare sotto ogni aspetto della malattia, tra cui quello nutrizionale. “

Matilde V.

Cosa Fare?

Come intervenire se siamo in presenza di un Disturbo del Comportamento Alimentare?

Il nutrizionista da solo non può curare un disturbo tanto complesso e con una dipendenza fortemente psicologica. E’ sicuramente necessario un trattamento multidisciplinare, coordinato tra psicologo e nutrizionista, indirizzando verso percorsi di recupero in centri specializzati. Il nutrizionista deve in prima battuta ascoltare e saper comprendere senza giudicare in modo da instaurare un rapporto di fiducia essenziale per avviare un percorso che sia rieducazionale.

Sono giovani che hanno bisogno di ripristinare un corretto rapporto con il cibo, concordando insieme gli alimenti da inserire nella dieta, tramite un’analisi accurata delle scelte alimentari personali. Si può concordare un peso ideale, che possa essere rassicurante ma senza focalizzarsi sul peso corretto.

L’obiettivo deve essere di riscoprire che il cibo è SALUTE, GUSTO, che il cibo è VITA e la necessaria CURA per chi soffre di un Disturbo del Comportamento Alimentare.

Se hai bisogno di aiuto o un tuo familiare o amico ha bisogno di un consulto per un presunto disturbo alimentare, puoi metterti in contatto con noi.

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Salve,
risponde Zero Calorie BO, cosa possiamo fare per te?